Al centro della “Settimana del Miele” (Montalcino, 8-10 settembre), tra una degustazione ed una visita in un’azienda del territorio, si terrà la conferenza nazionale dell’apicoltura, un convegno che ogni anno riunisce professionisti ed esperti del settore per affrontare un tema di estrema attualità nel panorama nazionale (sabato 9 settembre, ore 9.30-16.30, Teatro degli Astrusi).
Largo spazio sarà dato all’apiterapia, ovvero il trattamento delle malattie con prodotti raccolti, trasformati e secreti dalle api. Il primo ad intervenire, il naturopata Michele Buffa, esporrà “il tema in generale e del come ci si può curare con i vari prodotti dell’alveare, dal veleno (apipuntura) al miele. Il convegno si concentrerà sul polline, sia alimentare che curativo. Ovviamente la crisi del settore ha danneggiato la sua reperibilità, e noi vogliamo disporre di un alimento naturale, nel pieno rispetto delle api”.
Il secondo intervento sarà di Angelo Canale, dell’Università di Pisa. “Tratterò di polline raccolto dalle api come alimento per l’uomo - spiega il professor Canale - in particolare inquadrerò la problematica dal punto di vista delle trasformazioni a cui dobbiamo sottoporre l’alimento dopo la raccolta, in termini di disidratazione”. Il polline fresco, appena raccolto dalle api, ha un contenuto di acqua che lo renderebbe deteriorabile nel tempo, se conservato a temperatura ambiente. Deve quindi seguire la catena del freddo, a - 20°, durante il trasporto e la messa in commercio, con costi decisamente rilevanti. L’alternativa, finora, era farlo seccare in stufa, col risultato di abbassare fortemente il valore biologico. Adesso però pare che una soluzione si sia trovata. “Abbiamo condotto delle ricerche a Pisa, finanziate dalla Regione Toscana - continua Canale - per mettere a punto dei metodi di disidratazione alternativi all’uso del calore. Ci siamo concentrati su liofilizzazione e uso delle microonde, due tecniche che permettono di deidratare il polline fino a valori di umidità che garantiscono sicurezza alimentare senza perdite significative di valore nutrizionale”. Un progetto di durata biennale, concluso a gennaio 2017, che consentirà così la disponibilità di polline disidratato conservabile a temperatura ambiente, ad esempio sullo scaffale di un supermercato, con proprietà nutrizionali e funzionali paragonabili a quello del polline fresco.
Il polline, sottolinea Canale, è considerato dalla farmacopea internazionale come alimento farmaco, perché ha una composizione bilanciata negli elementi nutritivi: da un 16 a un 30% di acqua, 37% di zuccheri e 40% circa di proteine. Il resto sono vitamine, lipidi, polifenoli (antiossidanti) e minerali. “Il polline - aggiunge il professore dell’Università di Pisa - dispone di proprietà antiossidanti, antinfammiatorie, antimicrobiche, antitumorali e antianemiche. È quindi un ottimo integratore della dieta. Inoltre, assumere proteine dal polline è un modo sostenibile di alimentarsi, perché esso si produce in condizioni ecosostenibili. Le api lo raccolgono a prescindere perché serve per la loro alimentazione. Non è come allevare un bovino, che richiede un utilizzo di cereali, acqua, suolo. Per questo il polline è un alimento interessante per soddisfare il fabbisogno di proteine nei paesi del terzo mondo, dove ci sono problematiche ambientali ad allevare animali”.
Canale allargherà il discorso alla tematica del miele e della moria delle api, “che dipende da molti fattori, non solo climatici. È stata un’annata disastrosa, che influisce sia sul miele che sul polline, sempre più difficile da produrre”.
In mattinata invece l’argomento portante, dal titolo “Cambiamenti climatici, pratiche agricole: Quali effetti sull’apicoltura?”. “Si tratta di un convegno rivolto agli apicoltori, ma anche a tutti gli agricoltori, visto che si parlerà di andamenti climatici, sostenibilità ecologica e utilizzo di pesticidi”, spiega Federico Ciacci, vicepresidente di Asga, l’associazione che organizza la “Settimana del Miele”.
Interverranno Gennaro Giliberti (rappresentante della Regione Toscana), Gianpiero Maracchi e Marco Mancini (Accademia dei Georgofili), Giovanni Guido (Unaapi - Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani), Sauro Simoni (Crea - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura), Claudio Porrini (Università di Bologna) e Michele Valleri (Osservatorio del Miele).
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